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Kefir d’Acqua

kefir d'acqua aromatizzato alle pesche e timo
Prepariamo insieme il Kefir d'acqua: una bevanda una bevanda deliziosa, sana e rinfrescante, e dalle innumerevoli proprietà benefiche.

Il Kefir d’acqua è una bevanda leggermente frizzante ricca di probiotici. La sua fermentazione avviene per mezzo di piccoli grani chiamati tibicos che ospitano una colonia simbiotica di lieviti e batteri. Questi ultimi, nutrendosi di zuccheri semplici, producono una bevanda fermentata contenente milioni di probiotici, enzimi, amminoacidi, sali minerali e vitamine, con un basso indice glicemico e dalle innumerevoli proprietà benefiche.

Caratteristiche del Kefir d’acqua:

Il kefir d’acqua ha circa 15 ceppi di batteri delle specie Lactobacillus, Leuconostoc, Acetobacter e Streptococcus che attraversano vivi la barriera acida dello stomaco, arrivano nell’intestino e cominciano a colonizzarlo, contribuendo enormemente al benessere intestinale.

Presenta una percentuale ridotta di zucchero, che può andare dal 3 al 10% in seconda fermentazione. Si ottiene semplicemente dalla fermentazione di acqua, zucchero e tibicos, ma possono essere aggiunti anche tanti altri ingredienti a seconda delle ricette e dei gusti personali. Per la seconda fermentazione è possibile scegliere tra limone, succo d’uva, succhi di frutta, frutta secca, malto, foglie fresche di menta, erbe aromatiche come finocchio, cumino, anice, timo oppure le radici di zenzero, ma anche cannella o vaniglia.

Invece la quantità di alcol varia fra lo 0,2% e 1% a seconda del tipo e della percentuale di zuccheri aggiunti, del tempo di fermentazione e della quantità d’aria disponibile; in condizioni di anaerobiosi (senz’aria, quindi con il contenitore quasi pieno di liquido) prevalgono fermentazioni alcoliche e si otterrà una bevanda più alcolica.

kefir d'acqua aromatizzato alle pesche e timo
Kefir d’acqua aromatizzato alle pesche e timo.

Benefici e controindicazioni del Kefir d’acqua:

Alcuni studi hanno dimostrato le molteplici proprietà del kefir, tra cui si annoverano:

  • la proprietà di rafforzare il sistema immunitario stimolando la proliferazione dei linfociti e delle immunoglobuline;
  • migliorare efficacemente la salute dell’apparato digerente e combattere la sindrome dell’intestino irritabile;
  • combattere la stanchezza cronica e l’insonnia;
  • contrastare l’insorgere di problemi alla pelle come acne, eczemi e allergie ed il fungo Candida Albicans;
  • equilibrare i livelli di colesterolo, ridurre l’ipertensione e aumentare l’assorbimento del calcio intestinale;
  • ha, inoltre, proprietà antinfiammatorie e antibiotiche;
  • proprietà antiossidanti e antitumorali;
  • ha un potere chelante, favorisce cioè la rimozione dei metalli pesanti dal nostro organismo;
  • è in grado di assorbire il colesterolo ed i lipidi provenienti dagli alimenti abbassandone il livello nel circolo sanguigno.

Normalmente l’assunzione di questa bevanda non provoca effetti collaterali; in ogni caso occorre, come sempre, non esagerare nelle dosi per evitare possibile stitichezza e crampi intestinali. E’ consigliato un consumo di uno o due bicchieri di kefir al giorno.

Grani di kefir d'acqua, anche detti tibicos
Grani di kefir d’acqua, anche detti “tibicos”.

Storia ed origini del Kefir d’acqua:

Tra i popoli che abitano i pendii delle montagne nel Nord del Caucaso si tramanda un’antica leggenda, secondo la quale Maometto avrebbe donato alle tribù ortodosse il segreto del kefir, elisir di lunga vita, e avrebbe insegnato loro come produrlo.

Questa scoperta fu custodita gelosamente per generazioni e generazioni poiché si credeva che il kefir avrebbe perso la sua forza e il suo potere rivelando agli stranieri il segreto della sua produzione, e così la gente del Caucaso del Nord ha goduto di questo alimento per secoli senza condividerlo con nessuno.

Agli altri popoli arrivavano occasionalmente all’orecchio strane storie su un’insolita bevanda che si diceva avere proprietà magiche, e lo stesso Marco Polo menzionò il kefir nelle cronache dei suoi viaggi in Estremo Oriente.

Il kefir rimase sconosciuto al di fuori del Caucaso per secoli, fino a quando a inizio ‘900 i membri dell’Accademia delle Scienze Russa, venuti a conoscenza delle proprietà curative del kefir, cominciarono a farne uso per il trattamento della tubercolosi nei sanatori e per le malattie dello stomaco e intestinali.

Kefir in preparazione (prima fermentazione).
Kefir in preparazione (prima fermentazione).

Dove trovare i grani di Kefir o tibicos:

Per poter fare il kefir sono necessari i grani, e la tradizione vuole che i tibicos vengano trasmessi a titolo assolutamente gratuito da chi ne ha un surplus a chi ne fa richiesta.

Io ad esempio li ho ricevuti in dono, e a mia volta sono disponibile a donarli a chi li volesse. Se siete interessati ed abitate a Firenze o dintorni, scrivetemi pure!

Ad ogni modo è facilissimo trovare donatori di grani di kefir in qualsiasi parte d’Italia (e del mondo). Esistono interi gruppi Facebook dedicati, come questo e questo.

 

Esistono in commercio anche degli starter contenenti lieviti e batteri liofilizzati, come questo di Bionova che io stessa ho utilizzato la prima volta che mi sono avvicinata alla produzione del kefir, o questo. Lo si trova nei supermercati biologici tipo NaturaSì e può essere un buon modo per iniziare la produzione di kefir e vedere se fa per noi. Si seguono gli stessi passaggi per la preparazione del kefir classico ma sostituendo la bustina di fermenti ai grani, ed inoculando le produzioni successive con un bicchiere del kefir appena prodotto per altre 5 o 6 volte.

Se però l’esperienza e la bevanda vi sono piaciute, vi consiglio di passare al più presto al kefir tradizionale. Infatti gli starter commerciali hanno una biodiversità bassa rispetto ai grani, che risultano caratterizzati da popolazioni microbiche complesse e non totalmente definite dal punto di vista tassonomico. Il prodotto che si ottiene utilizzando colture selezionate ed isolate industrialmente non ha quindi le stesse caratteristiche terapeutiche e sensoriali di quello realizzato con l’uso dei grani.

kefir d'acqua aromatizzato alle pesche e timo

Porzioni 5 bicchieri
Tempo di preparazione 10 minuti + 60 ore
Tempo di cottura non richiesta
Portata bevanda
Tipo di cucina caucasica
Difficoltà facile

Ingredienti

per la prima fermentazione:

  • Acqua minerale o del rubinetto (filtrata e decantata) 1 litro
  • Grani di Kefir d'acqua 3 cucchiai
  • Zucchero bianco o di canna 3 cucchiai
  • Limone Bio 2 spicchi
  • Albicocche Essiccate Bio (oppure Fichi, Datteri o Susine Essiccate Bio) 1
  • Uvette Bio 1 cucchiaio

per la seconda fermentazione:

  • Frutta a scelta (pesche, susine, albicocche, uva, etc.) 1 frutto medio
  • Spezie a scelta (vaniglia, cannella, etc.) 1 cucchiaino
  • Erbe aromatiche a scelta (timo, menta, melissa, etc.)(menta, timo, etc.) 1 ciuffetto

attrezzatura:

  • Barattolo/Vaso di vetro da 1.5 litri o più di capienza 1
  • Bottiglia di vetro da 75 cl con tappo a pressione 2
  • Colino a maglie fitte in acciaio inox 1
  • Imbuto 1
  • Garza o tovagliolo leggero 1
  • Elastico 1
  • Cucchiaio 1

Procedimento

PRIMA FERMENTAZIONE:

  1. Nel barattolo di vetro versate l’acqua e lo zucchero mescolando fino a scioglimento. Usate un vaso capiente: dovranno rimanere almeno tre dita d’aria sopra l’orlo dell’acqua, perché la fermentazione produce anidride carbonica.
  2. Introducete ora i grani di kefir, le fette di limone, le albicocche essiccate e l’uvetta;
  3. Coprite il barattolo con la garza o il tovagliolo e fermatelo con un elastico;
  4. Lasciate riposare a temperatura ambiente in un luogo buio e tranquillo per 48 ore (non di più per evitare fermentazione eccessiva). In estate riducete il tempo di fermentazione a 36 ore;
  5. Mescolate dopo le prime 24 ore;
  6. Una volta terminata la fermentazione (ve ne accorgerete anche perché la frutta essiccata sarà salita a galla) si passa al filtraggio: prima eliminate la frutta essiccata ed il limone (potete spremercelo dentro prima di gettarlo);
  7. Poi filtrate il contenuto del barattolo dentro a bottiglie di vetro, su cui avrete poggiato imbuto e colino: nel colino rimarranno i tibicos e dentro le bottiglie finirà il kefir. Non riempite troppo le bottiglie: lasciate sempre 4 dita d’aria tra il liquido e il tappo.
  8. Il vostro kefir è pronto per essere bevuto (o per fare una seconda fermentazione) ed i grani per ricominciare il loro lavoro.

 

SECONDA FERMENTAZIONE:

La seconda fermentazione non è obbligatoria (il kefir è già pronto per essere bevuto dopo la prima). La seconda fermentazione farà aumentare i lieviti nel kefir aumentando la frizzantezza e l’apporto di minerali dovuti alla fermentazione della frutta fresca.

  1. Aggiungete frutta fresca, spezie o erbe a piacere nelle bottiglie contenenti il kefir appena filtrato (es. una pesca, oppure un pizzico di cannella, oppure delle foglie di menta) e chiudetele con tappo a pressione;
  2. Lasciate riposare le bottiglie a temperatura ambiente per 12 ore, affinché avvenga la seconda fermentazione e la carbonazione (diventerà frizzante);
  3. Stappate le bottiglie con delicatezza affinché esca l’anidride carbonica (altrimenti potrebbero scoppiare!). Vi consiglio di farlo dentro al lavandino e con molta calma (io le prime volte mi sono fatta il bagno 😂);
  4. Adesso ritappatele e riponetele in frigo (qui la fermentazione si ferma);
  5. Una volta freddo, gustatevi il kefir entro i 2-3 giorni successivi, sempre conservandolo in frigorifero.

 

CONSERVAZIONE GRANI:

Per conservare i grani appena utilizzati è necessario metterli in un barattolo di vetro con acqua leggermente zuccherata in frigorifero fino ad una settimana, senza poi utilizzarne il liquido di conservazione. È inoltre importante sciacquare sempre accuratamente (solo con acqua calda) il vaso e le bottiglie usate per la preparazione.

Volendo, si può anche decidere di conservarli per più tempo: in questo caso bisognerà farli asciugare all’aria e chiuderli in una busta, dove rimarranno dormienti ma vitali fino a un anno, oppure congelarli.

Durante la fermentazione i tibicos si riproducono e aumentano di numero. Una fermentazione dopo l’altra vi ritroverete con un sovrappiù di grani. Potete utilizzare questo esubero di tibicos per provare fermentazioni alternative (ad esempio di latti vegetali, o succhi di frutta), oppure donarli, o semplicemente gettarli nell’organico.

Note

  • Non utilizzate miele per dolcificare, in quanto non è compatibile con i fermenti del kefir;
  • La frutta e le spezie utilizzate dovranno essere biologiche, per non rilasciare alcuna sostanza nociva nel kefir;
  • Il sorbato di potassio e l’anidride solforosa (E202 e E220) sono due conservanti dalle proprietà antibatteriche che spesso si trovano nella frutta essiccata. Preferitela sempre biologica e senza conservanti per non interferire col kefir, come queste albicocche secche;
  • L’acqua dev’essere con residuo fisso maggiore di 500 mg/l. Se acqua di rubinetto, filtratela con apposite brocche per togliere i metalli pesanti e lasciatela decantare per far evaporare il cloro;
  • Nel kefir di acqua è presente alcol (dato dalla fermentazione dei microorganismi) in quantità varia fra lo 0,2% e 1% a seconda del tipo e della percentuale di zuccheri aggiunti, del tempo di fermentazione e della quantità d’aria disponibile. In anaerobiosi (senz’aria, quindi con il contenitore quasi pieno di liquido e sigillato con un tappo a chiusura ermetica) prevalgono fermentazioni alcoliche e si otterrà una bevanda più alcolica. Teniamone conto nel somministrare kefir ad anziani, bambini e persone con problemi epatici o renali.
  • La seconda fermentazione con aggiunta di frutta può aumentare il carico glicemico del kefir ed è quindi sconsigliata per le persone diabetiche. Se invece la si effettua senza aggiungere niente è consigliata, poiché abbatte ulteriormente la presenza di zuccheri nel kefir.
  • Con i tibicos si possono fermentare anche succhi di frutta, acqua di cocco e alcune bevande vegetali come mandorla, soia e cocco. Tuttavia è consigliabile utilizzare l’esubero di grani per queste fermentazioni e lasciare sempre una parte dei grani in acqua e zucchero per la produzione principale.
  • Esiste anche il kefir di latte, ed i grani utilizzati per produrlo sono differenti da quelli del kefir d’acqua. I due non possono dunque essere utilizzati scambievolmente.
  • Il kefir d’acqua può essere utilizzato come base per tanti centrifugati e frullati fatti con frutta e/o verdura fresca, nonché cocktail a base di sciroppo di sambuco o di lamponi e kefir;
  • Per qualsiasi dubbio ulteriore, consultate Kefir Italia.

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